MATERNITA’ PASTORALE 1976

DATI INDIVIDUATIVI
Autore: REMO BRINDISI
Dati anagrafici: 1918-1996
Oggetto: Dipinto
Titolo: Maternità pastorale
Anno: 1976

DATI TECNICI

Tecnica/Materiale: Olio su tela
Dimensioni: 70 x 50

CENNI BIOGRAFICI

A Firenze, nel 1940, Brindisi allestisce la sua prima mostra personale con quadri che hanno una impostazione descrittiva e poetica: il catalogo di questa mostra ha la presentazione del poeta Eugenio Montale.

Trasferitosi a Milano dal 1947, Remo Brindisi entra nella polemica tra Realisti ed Astrattisti, in corso in quegli anni, e si schiera aderendo al Gruppo Linea con Dova, Kodra, Meloni, Paganin, Porzio, Quasimodo, Joppolo e Tullier, il suo stile si apre a nuovi elementi e le sue figure assumono il tipico appiattimento Cubista.

È stato Presidente della Triennale di Milano e ha partecipato, soprattutto tra gli anni ‘40 e ’50, a numerose Biennali di Venezia ed alle Quadriennali di Roma distinguendosi per il grande impegno politico e civile, utilizzando caratteri Espressionisti nell’ambito della Nuova Figurazione, con chiare tendenze Informali.

Le “Venezie”, gli “Oppositori”, i “Pastorelli, le “Maternità” sono i temi ciclici maggiormente ricorrenti. Molti suoi quadri affrontano temi sociali, facendosi testimone di una sofferenza collettiva. La sua arte rivela una costante attenzione per l’umanità contemporanea vittima di profonde contraddizioni, nelle sue opere Brindisi esprime il loro travaglio connotando le figure di angosciosa tensione, calandole in una realtà cromatica atta a significare una forte e perentoria denuncia.

Fra il 1956-57 crea le quattordici tele di “Via Crucis”, momento di religiosa interiorità nel clima di tensione degli anni del dopoguerra.

Di grande vigore appare il ciclo “Storia del Fascismo” che lo ha impegnato fra il 1957 e il 1962.
In questo lavoro abbandona l’impianto architettonico dell’immagine, adotta l’espressività intensa, dai toni ombrosi di una pittura informale.

Ha costituito (realizzata tra il 1971 ed il 1973 su progetto di Nanda Vigo) un museo d’arte moderna a Lido di Spina, donandolo all’amministrazione comunale di Comacchio. Nel museo, la cui struttura interna è a sua volta un’opera architettonica di pregio, sono raccolte molte opere di artisti contemporanei.

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