SENZA TITOLO 1993

DATI INDIVIDUATIVI
Autore: ERNESTO TRECCANI
Dati anagrafici: 1920-2009
Oggetto: Dipinto
Titolo: s.t.
Anno: 1993 [presumibilmente]

DATI TECNICI
Tecnica/Materiale: Tecnica mista su tela
Dimensioni: 35 x 25

CENNI BIOGRAFICI

A Milano Treccani matura il suo impegno antifascista e compie le prime esperienze artistiche. Appena diciottenne dirige la rivista “Corrente” e nel 1940 espone per la prima volta presso la “Bottega di Corrente”. Dopo aver partecipato attivamente alla Resistenza, diviene redattore di “45” e della rivista “Realismo”.

La fase formativa rivela, fin dagli esordi, la ricerca verso un linguaggio alternativo all’ufficialità novecentista e si dimostra sensibile al modello picassiano e al recupero di un certo naturalismo, tipico della tradizione pittorica lombarda.

Negli anni ‘50, espone in più occasioni alla Biennale di Venezia. In questo periodo i temi della sua pittura sono caratterizzati dall’incontro con la realtà contadina calabrese, conosciuta direttamente nei lunghi soggiorni a Melissa, iniziati all’epoca delle prime occupazioni delle terre nel Mezzogiorno, e dal paesaggio urbano industriale di Milano e Parigi. Le sue opere nascono sempre dall’osservazione del dato oggettivo che poi rielabora, dando vita a racconti che assumono un accento favolistico, a cavallo tra il reale e il fantastico.

Dagli anni ‘60 l’impegno sociale della sua opera, caratteristico per molti degli artisti di quegli anni, si arricchisce con una riflessione esistenziale sui cambiamenti imminenti della società. In questo periodo realizza diversi cicli, tra cui “il Ciclo delle opere da Melissa a Valenza”, il ciclo dedicato a “La Luna e i Falò” di Cesare Pavese, oltre alla grande tela dedicata ai caduti della strage di Piazza Fontana “Popolo di Volti”.

Le tematiche trattate nel corso della sua carriera vengono riprese e rielaborate tra gli anni ‘70 e ‘80 e assumono un accento visionario. Sperimenta l’acrilico, che gli permette di lasciare sulla tela tratti rapidi e sovrapposizioni di colore. Le caratteristiche figure rappresentate, per lo più volti, tendono all’informale.

Agli anni ‘80 risale anche uno dei suoi lavori più celebri, ovvero La casa delle rondini, costituita da circa duemila formelle che rivestono la facciata dell’edificio dove hanno sede la Fondazione Corrente e lo Studio Museo Ernesto Treccani, in via Carlo Porta a Milano.

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