Guerrino Bardeggia e il Simbolismo Religioso

 

Guerrino Bardeggia nasce a Gabicce Mare nel 1937 e si diploma all’Istituto Belle Arti di Urbino.

Pittore, disegnatore, ceramista, scultore e poeta nella sua prolifica carriera ha allestito numerosissime mostre personali e collettive in vari spazi prestigiosi in Italia e all’estero, come PALAZZO DEI DIAMANTI a Ferrara, o VILLA ALDROVANDI MAZZACORATI a Bologna; sue opere pittoriche e scultoree sono presenti in preziose collezioni private e in spazi pubblici, musei, pinacoteche, a destinazione civile o religiosa.

A questo proposito ricordiamo la CHIESA DI SAN BENEDETTO in Cattolica (RN) trionfo di disegno, pittura, scultura, dove drammaticità e speranza sono indissolubilmente unite a formare un intimo con la fede, invitando a trascendere la materia per entrare nello spirito; o la VIA CRUCIS della Chiesa di San Giuseppe in Gradara.

Accanto ad un’azione figurativa volta all’oggettivazione iconica di molteplici tematiche poetiche e spirituali, è evidente sia la sua tensione visionaria, culminante in paesaggi informali di pura interiorità, sia i notevolissimi  CICLI dedicati alla sfera del sacro e all’universo letterario (Progetti ispirati all’Inferno di Dante, alla Poesia di Carducci; produzioni su episodi e metafore desunte dalle Sacre Scritture; creazioni che illustrano il film Amarcord di Fellini).

Per i suoi pregi, ma anche per le sue ingenuità, l’opera di Bardeggia potrebbe essere definita “Neo-romantica” poiché del primo romanticismo condivide la solitudine ostinata, il rifiuto del confronto accademico, l’idea di opera d’arte come visione spirante della dimensione divina dell’inconscio. Le pagine tragiche della sua opera assumono inoltre l’aspetto di una teo-cosmo-antropogonia in cui si intrecciano Dio, la terra, l’uomo; su questa strada Guerrino abbraccerà il simbolismo biblico. Non si può trovare un’opera nella sua ampia produzione in cui non si rileva l’invasione prepotente dell’ invisibile e rimandi alla religione cristiana e ai passi dei Testamenti.

Bardeggia fu celebrato in vita da centinaia di Premi, tra cui il Premio Ignazio Silone nel 2002, nonché insignito dei riconoscimenti di Cavaliere e Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti artistici.

Fu ancora Commendatore dell’ordine di Carlo Magno e ricevette la Benedizione Apostolica da Giovanni Paolo II.

La sua Arte è avvalorata da numerose attestazioni critiche e significativi cataloghi e monografie.

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