Marco Lodola nasce a Dorno, in provincia di Pavia, il 4 aprile 1955; si dedica sin da subito all’arte decidendo di intraprendere gli studi incentrati su questa materia. Studia infatti prima all’Accademia di Belle Arti di Firenze, poi a quella di Milano.
Inizia a muovere i primi passi nello scenario artistico negli anni Sessanta, quando propone opere che hanno come protagonisti personaggi del mondo della musica: di particolare ispirazione in questi primi tempi sono Pop artists come Tom Wesselman e David Hockney.
A partire dagli anni Ottanta si affianca al movimento chiamato Nuovo Futurismo.
Da questo momento in poi inizia ad affermarsi sulla scena italiana ed internazionale la figura di Lodola artista.
Negli anni a seguire sarà impegnato in una rigogliosa produzione artistica che lo porterà ad annoverarsi tra i maggiori artisti contemporanei italiani.
Durante la sua lunga carriera artistica collabora sia con importanti musicisti, come Max Pezzali e Jovanotti, sia con il mondo del cinema e della televisione realizzando scenografie.
Prenderà parte a molteplici esposizioni tenute in Italia, Pechino, Hong Kong, Singapore, New York.
Lodola viene considerato, insieme a Dario Brevi, uno dei fondatori della corrente artistica che prende il nome di Nuovo Futurismo, che riprende i temi del Futurismo e li rielabora in chiave contemporanea: gli artisti incentrano la loro ricerca sul concetto di modernità e progresso attraverso l’uso di elementi come fumetti, pubblicità e mass media, come già fatto dai Pop artists, conferendo alle opere un tono spesso divertente e giocoso.
Nelle sue opere tratta soggetti che spaziano dalle famose coppie di innamorati (ballerini o in vespa), ai personaggi del circo e della musica.
I soggetti scelti si riferiscono quindi al mondo dei mass media, della pubblicità, della musica e alle loro icone.
Non a caso, infatti, è stato spesso riferito a Andy Warhol: il padre della Pop Art era solito prendere i soggetti delle sue opere dalla cultura di massa, alimentata dal cinema e dalla televisione.
Lodola tuttavia propone al pubblico questi soggetti senza però idealizzarli o elevarli ad uno status superiore, ma li presenta con colori sgargianti e accesi che sottolineano il lato giocoso delle sue opere.
Molto apprezzate sono le famose coppie in vespa: i due personaggi sono raffigurati mentre si abbracciano su un’intramontabile Vespa Piaggio.
L’opera è anche un chiaro riferimento al celebre film Vacanze Romane.
Famosissime sono anche le coppie di ballerini; rappresenta coppie che, strette in un forte abbraccio, si esibiscono in passi di danza (questo soggetto è considerato uno dei più rappresentativi dell’artista).
Indipendentemente dal soggetto che Lodola decide di trattare, lo stile resta sempre invariato e subito riconoscibile: i colori sono decisi e brillanti, i personaggi non hanno un volto definito, come a volerli sottrarre al tempo e la luce è decisamente protagonista.
Altri soggetti indimenticabili: le auto (in particolare le ‘500), anche qui inserisce coppie di innamorati.
Soggetto, questo, che si può oramai considerare come il più iconico di Marco Lodola.
In ognuna delle sue opere esprime a pieno il suo inconfondibile stile Pop che affonda le sue radici negli anni Sessanta, come dimostrato dalle Pin Up e della Vespe.
Particolarmente apprezzate le sue sculture luminose realizzate in perspex e neon.
Vi ritroviamo i tratti caratteristici di tutte le sue opere: colori vivaci e sagome ben definite che ricordano le opere di Romero Britto.
Nei dipinti, come nelle sculture, mira a catturare spesso il movimento e la dinamicità dell’intenzione dei soggetti scelti.
Ecco che allora il senso di velocità catturato è simbolo non solo della rapidità dei tempi odierni e della loro frenesia, ma anche della velocità con cui i mezzi di comunicazione riescono ad influenzare l’uomo.
Un’altra particolarità di queste sculture risiede anche nei luoghi di esposizione.
Ama installare le sue sculture in luoghi pubblici e urbani dove ciascuno può ammirare le sue opere in ogni momento.
La decisione di esporre le sue sculture in spazi aperti è dovuta anche all’effetto che le opere accese creano di notte.
Secondo l’artista, la loro luce che rompe il buio fa sentire le persone meno sole e più tranquille, grazie alla presenza confortante della luce emanata dalle sculture.
Le sculture di Lodola vengono celebrate in tutto il mondo non solo per essere delle opere d’arte uniche nel loro genere, ma anche per la loro versatilità: le ha pensate di misure differenti in modo tale che possano essere sia appoggiate che appese.
Questa caratteristica le rende dei veri e propri oggetti da arredo.
Così facendo Lodola è riuscito a dare vita ad un’arte in grado di entrare concretamente nella vita quotidiana delle persone.